ANTONIO LIGABUE
Cappella Palatina del Maschio Angioino, Napoli
11 ottobre 2017 – 18 gennaio 2018
Nella Cappella Palatina del Castel Nuovo – Maschio Angioino di Napoli, si tiene un’importante esposizione monografica dedicata ad Antonio Ligabue. La mostra, promossa dal Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo e con la collaborazione della Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è in programma dall’11 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018.
L’esposizione presenta un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera di Ligabue, che rappresenta ancora oggi una delle punte più interessanti dell’arte del Novecento. La rassegna è curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, massimi esperti dell’opera dell’artista, con l’organizzazione generale di C.O.R Creare Organizzare Realizzare.
La mostra “Antonio Ligabue” si sviluppa attraverso oltre ottanta opere, di cui cinquantadue oli, sette sculture in bronzo, una sezione dedicata alla produzione grafica con otto disegni e quattro incisioni, e una sezione introduttiva sulla sua incredibile vicenda umana. L’allestimento intende far conoscere i diversi esiti dell’opera dell’artista, nel corso della sua attività (dagli anni Venti al 1962), declinati nelle diverse tecniche attraverso le quali Ligabue si è espresso.
La rassegna rivisita lo sviluppo cronologico (suddiviso in tre periodi, sulla base dello schema interpretativo messo a punto da Sergio Negri) e lo scavo nei motivi cui si dedicò. I soggetti spaziano dagli animali esotici e feroci, impegnati in una perenne contesa per la loro sopravvivenza, a quelli vicini all’uomo nella vita domestica e nel lavoro dei campi. Ligabue studia accuratamente l’anatomia degli animali e le posture tipiche, reinventando il semplice dato di partenza attraverso una pittura in cui si fondono visionarietà espressiva e il ricorso a elementi puramente decorativi.
Va rimarcato che in molti dei suoi paesaggi padani irrompono, sullo sfondo, raffigurazioni assolutamente reali dei castelli e delle case della natia Svizzera, immagini di quelle radici che tenacemente conserva nella sua memoria. Gli straordinari autoritratti, infine, rappresentano un’orgogliosa dichiarazione del suo valore di artista e della sua identità di persona spesso dileggiata e irrisa – si può affermare che Ligabue vive come “straniero in terra straniera” – e l’impietosa descrizione dei tratti del suo volto, segnati da sentimenti di solitudine e disagio esistenziale, e dal costante presagio dell’esito finale.
Promossa dal Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al
Turismo e con la collaborazione della Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri