SPORT, SPORTIVI E GIOCHI OLIMPICI NELL’EUROPA IN GUERRA (1936-1948)
Casina dei Vallati, Roma
31 ottobre 2025 – 25 gennaio 2026
Questa esposizione approfondisce il complesso rapporto tra sport e dittatura negli anni Trenta e Quaranta. Il percorso analizza come la Germania nazista, l’Italia fascista e la Francia di Vichy utilizzino la pratica sportiva e la rappresentazione del corpo come strumenti per affermare teorie razziste e presunte superiorità identitarie, adottando misure di discriminazione che colpiscono duramente l’intero panorama atletico europeo.
L’esposizione documenta questa realtà attraverso una ricca selezione di trofei, medaglie e documenti d’epoca. Tra i materiali di particolare rilievo figurano l’album dei Giochi Olimpici di Berlino del 1936, pagine storiche della Gazzetta dello Sport e illustrazioni d’archivio che testimoniano l’associazione tra sport e propaganda politica. Il percorso illustra il passaggio dalle teorie di sottomissione alla loro applicazione pratica, che trasforma i campi da gioco in spazi di esclusione e persecuzione.
Una parte significativa della rassegna è dedicata alle storie individuali di atleti di fama internazionale che vedono le proprie carriere e vite spezzarsi brutalmente. Figure come il campione di nuoto Alfred Nakache, i pugili Victor “Young” Perez e Leone Efrati, i ginnasti olimpici Alfred e Gustav Felix Flatow o lo schermidore Attila Petschauer diventano simboli di una generazione di sportivi perseguitati. Il racconto si snoda attraverso i loro successi e la successiva caduta, testimoniando il tragico destino che li conduce dalla gloria agonistica alla deportazione nei campi di sterminio.
Ideata e curata dal Mémorial de la Shoah di Parigi, promossa dalla Fondazione Museo della Shoah e si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del CONI Comitato Olimpici Nazionale Italiano, della Regione Lazio, di Roma Capitale, della Comunità Ebraica di Roma e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.