TRA ACQUA E LUCE
L’omaggio a Mario Airò con la mostra Tra acqua e luce, curata da Adriana Polveroni, intende celebrare uno dei maggiori esponenti di quella generazione di artisti che si sono affermati a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. L’esposizione traccia un percorso poetico e sensoriale attraverso una selezione di opere che hanno come tratto dominante la luce e l’acqua.
Tra le creazioni luminose che guidano lo spettatore figurano Aurora (2003), Ottava di Cadmio e un grande Laser. A queste si aggiunge una suggestiva installazione in cui l’elemento liquido è protagonista assoluto: Modellare l’acqua, opera prestata dalla Fondazione Menegaz di Castelbasso (Teramo).
Questi lavori non sono solo oggetti d’arte, ma dispositivi che riflettono sull’incontro tra elementi naturali e tecnologia, rivelando la costante tensione tra il visibile e l’invisibile, tra la materia e l’energia. Airò, attraverso l’uso della luce come strumento scultoreo e dell’acqua come specchio e metafora, invita a riflettere sulla fluidità dell’esistenza e sulla sua percezione.
L’allestimento mette in luce la sua ricerca artistica in cui il tempo e lo spazio si dilatano, trasformando l’osservatore in un partecipante attivo di un’esperienza che va oltre la semplice contemplazione.
